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PALAM RURAL CENTRE

INDIA, ASIA

ANNO FONDAZIONE: 1977

RELAZIONE CONTINUATIVA COL PRODUTTORE: maggio 2011

NUMERO ARTIGIANI COINVOLTI: 131 famiglie

RAPPORTO INSTAURATO: collaborazione e copertura spese per il miglioramento e l'adeguamento della formula dei saponi in seguito alla normativa Europea del 2011; supporto economico nell’estinzione di un debito contratto con le banche nel periodo antecedente al nostro rapporto; impegno all’acquisto biennale di oltre 35.000 saponi; supporto con donazioni alla scuola. Prefinanziamento e copertura dei costi di spedizione.

PRODOTTI DISPONIBILI: saponi vegetali

LA STORIA

Palam è nata nel 1977 per opera di Sir Edmunds come laboratorio artigianale di pelle bovina con l’obiettivo di dare un’occupazione alle tante persone povere della zona di Tirupur. Alla fine degli anni Ottanta è stata messa in ginocchio dalla crisi del mercato della pelle.

Proprio in quel periodo, nel corso di un viaggio in Europa, Edmunds ha visitato alcune Centrali del commercio equo e solidale che gli hanno suggerito di avviare la produzione di saponi, un prodotto che non era disponibile nel circuito.

Palam ha cambiato settore senza sostenere costi elevati (la lavorazione della pelle non necessitava di molti strumenti) e ha iniziato a distribuire migliaia di saponi in tutta Europa, specialmente in Italia, Francia, Austria, ma anche negli Stati Uniti.

All’inizio degli anni Novanta, la legislazione europea si è fatta più severa per l'importazione di cosmetici e la cooperativa Equoland di Calenzano si è fatta carico di tutta la certificazione dei prodotti e del miglioramento della loro qualità, rendendo i saponi Palam un’eccellenza nel mondo del commercio equo.

LA NOSTRA RELAZIONE

Nel 2011, per via della crisi economica Equoland non ha più potuto sostenere Palam, così Ad Gentes è diventata il nuovo referente per l'Italia. Nel 2013 la normativa europea ha imposto un’altra revisione in tema di certificazione e la nostra associazione si è fatta carico dei costi delle analisi e dell’intero processo che ha permesso agli artigiani di proseguire le vendite in Italia.

L’obiettivo che ci siamo posti è quello di permettere a Palam di rientrare da debiti contratti con le banche indiane per affrontare le difficoltà degli ultimi anni di crisi. Per questo motivo abbiamo accolto con gioia l’ingresso nella collaborazione di due importanti realtà italiane, AltraQualità ed Equomercato, che sono state di grande aiuto nella divulgazione del progetto. Inoltre, dal 2014 abbiamo destinato 0.03€ per ogni sapone venduto a copertura degli interessi del debito.

A oggi abbiamo distribuito oltre 100 mila saponi.

LA PRODUZIONE

Palam acquista da fornitori locali le panette, le essenze e gli oli vegetali. Il processo produttivo inizia con la suddivisione della panetta in mattonelle che vengono trasformate e portate alla dimensione di una saponetta. Alla mattonella vengono aggiunti gli oli essenziali e, solo dopo, la soda caustica, l’acqua e la glicerina.

Ottenuta la mescola finale, il sapone viene rifinito a mano, tagliando i bordi e stampando il nome sulle due facciate. Dopo un paio di giorni di riposo, necessari affinché l’olio essenziale evapori, il sapone è pronto per essere incartato. Nel frattempo, gruppi di donne iniziano a preparare le scatole di carta riciclata.

La materia prima è acquistata da un produttore etico di Pondicherry e le scatole vengono stampate da un grafico locale e ripiegate a mano una per una. Quando il sapone ha la giusta secchezza viene confezionato in un'apposita carta a basso impatto ambientale e riposto nelle scatole, un processo fatto di nuovo totalmente a mano.

I saponi sono disponibili in 11 differenti profumazioni e sono prodotti impiegando essenze e oli interamente vegetali reperibili sul mercato locale, estratti da radici, erbe, foglie, fiori, che hanno proprietà di protezione della pelle e importanti effetti sul corpo e sullo spirito. Non contengono coloranti e per la loro produzione non si utilizzano processi di stabilizzazione tossici.

L'ISTRUZIONE PER I FIGLI DEGLI ARTIGIANI

Tutti i lavoratori di Palam fanno parte della casta degli Intoccabili, detti anche ‘i fuori casta’, il più basso livello della società indiana a cui appartengono tutti coloro che fanno un lavoro che ha a che fare con lo ‘sporco’, quindi gli spazzini ma anche le persone che lavorano con il cuoio e il pellame, come facevano un tempo gli artigiani di Palam.

Chi nasce Intoccabile resta tale per tutta la vita, a meno che riesca a studiare e a cambiare lavoro rispetto al padre. Per questo i lavoratori di Palam hanno costruito la scuola e, finiti gli studi, incoraggiano i propri figli a lasciare Tirupur per trasferirsi altrove ed essere finalmente rispettati e inseriti in altre comunità.

Quindici giovani di Palam ce l'hanno fatta.

LA EDMUNDS SCHOOL

Grazie ai soli profitti derivanti dalla vendita dei prodotti, Palam ha costruito una scuola nella città di Tirupur. Nata da un’idea del fondatore di Palam, è stata dedicata a lui nel 2002, quando è scomparso. La scuola permette ai figli dei lavoratori di Palam di avere un’istruzione nonostante la loro condizione di povertà, liberando questi ragazzi dall'obbligo di fare lo stesso lavoro dei padri, e permettendo loro di accedere a impieghi più qualificanti. La scuola comprende l'asilo e le elementari. Attualmente Palam sta costruendo gli edifici che ospiteranno le medie e le superiori.

Costruita dagli stessi artigiani nei periodi di poco lavoro, la scuola attualmente ospita 450 alunni. È totalmente gratuita per i figli degli artigiani, ma prevede l'accesso anche agli studenti della zona. Dato il livello di qualità, le richieste sono tantissime e proprio grazie a esse la scuola può mantenersi. Infatti, chi non è figlio dei lavoratori di Palam, paga una retta annua di circa 200 €, che comprende le tasse scolastiche, i libri e le uniformi. Gli insegnanti della scuola vengono stipendiati (80-100€ mensili) grazie a queste rette e ai profitti dell’azienda.

PROGETTI SOCIALI

Palam è molto attiva nei confronti dei propri artigiani, ma anche di chi abita nella zona di Tirupur e si appoggia a Palam per superare le difficoltà legate alla povertà e alla condizione sociale. Si tratta per lo più di persone della casta degli Intoccabili.

FONDO PREVIDENZIALE PER I LAVORATORI: Ogni artigiano riceve uno stipendio mensile (circa 120 €), dal quale viene trattenuta una percentuale pari al 12% al fine di costituire una sorta di trattamento di fine rapporto che Palam conserva in un apposito conto corrente. Di questa percentuale, il 4% è accantonato su richiesta del Governo, mentre il restante 8% è messo da parte di comune accordo tra gli artigiani per rendere la pensione più consistente. Questo fondo viene versato all’artigiano al momento del pensionamento e garantisce una vecchiaia dignitosa dopo una vita di lavoro.

ASSISTENZA MEDICA: Palam ha attivato una sorta di Sistema Sanitario nella zona di Tirupur. Lo Stato non prevede la sanità pubblica come in Italia, pertanto, chi vive in situazioni di profonda povertà non può accedere ad alcun tipo di cura. Ai suoi artigiani e alla comunità di Tirupur, Palam paga il 100% delle spese mediche, un beneficio di cui godono circa 200 famiglie per un totale di 1.000 persone.

ABITAZIONI: Palam contribuisce alla costruzione delle case degli artigiani, che fino a qualche decennio fa abitavano in capanne. Le case, edifici in muratura veri e propri, sono dotate di acqua potabile, elettricità, sistema fognario e stradale e, cosa più importante, sono intestate ai lavoratori perché dopo tanti anni di impegno abbiano un pezzo di terra che appartiene solo a loro.